Luca. R. Lam (Lamparole blog)
il “tour” di Laura Fo e dei sui “teatrini magici” sospesi tra un viaggio onirico e fiabesco sicuramente simbolico. I teatrini sono la sintesi della sua conoscenza culturale e di vita, stanze della memoria, dove il teatro e la sua rappresentazione, sono sfondo, cornice, contenitore “3d” ad un tempo. Un teatro ed un bestiario di personaggi reali o immaginari compositi, che dialogano ognuno drammaticamente, ironicamente, comicamente… Come se in questo caso, a differenza dello zio Dario, che percorre un mondo di drammaturgia teatrale satirica parlata e da un lato la pittura, che si intrecciano, qui si cerca e si trova una sintesi. Qui il verbo non c’è, è tra il pubblico, non risuona, sicuramente evocato. La parola affabulante del grammelot, infinita, giocosa, danzante dello sberleffo, è un eco. Il mondo è più delicato, femminile, elegante, attento. Quasi una danza poetico notturna di silenzi sembrano compiere: i cavalli impennati, i Pulcinella tiepolani arrampicatori.., e ancora: Angelo Maria Ripellino e la sua poesia, le fiabe di Andersen, il fascino del circo i suoi acrobati sospesi, Pessoa, farfalle che svolazzano, giardini cecoviani, visioni tragiche shakespeariane, ironiche case di appuntamento, straordinari cortei magici, armonie celesti… Tutto nasce da qualcos’altro e subito riparte. Unendo il carnevale al periodo barocco si capisce che la ricerca attenta non perde mai un attimo per far incontrare mondi, cose, persone… Tutto questo appare non nella cornice di un quadro, ma in quella teatrale, che in questo caso originalmente la sostituisce. Ed è anche la parola poetica che prende forma, è la fotografia, ritagliata ed animata, città e periferie che sembrano fondali di teatro senza esserlo. Tutto può essere evocando altro. Una sintesi del genere originale che dimostra un percorso di ricerca che viene da lontano, fatto di cultura e conoscenza, di scoperta sorpresa resa immagine. La Fo riesce in quello che dovrebbe essere la cosa da fare per ogni artista: “Unire” i generi – esperienze di vita per farne una sintesi che dialoga, si incontra. Viaggio non facile, ma fantasia e creatività sono lì per soccorrere. Qui si sottintende identifica arte ora e sempre come sinonimo di: ricerca, cammino, racconto. Sembra che non faccia drammaturgia, ma c’è anche quella, perché ogni teatrino è un mondo a se, in ognuno c’è una storia che si rappresenta anche se sembra immobile, ogni spettatore la può vedere, raccontare, rivivere. L’immobilità evoca ogni gesto in movimento. I teatrini bonsai, scatole magiche, sembrano nati da un occhio/mente/cuore attento che va oltre la parola verso un linguaggio mimico che la evoca. E’ nel silenzio che sono contenute tutte le parole dette da dire. Allora cosa fanno tutte le parole nel silenzio e tutti i movimenti nell’immobilità..? Laura Fo da la sua risposta fotografica. E il mondo sintesi delle evocazioni che anima ciò che l’artista ha dentro che esce fuori come un mimo, perché c’è anche la pantomima. Tutte le pantomime passate e future. Teatrini che ogni notte si animano e recitano ognuno il suo spettacolo per un pubblico invisibile ai nostri occhi, nuovo e diverso, che piange senza occhi e lacrime, che ride senza bocca e denti, che rivive la scena talmente finta da essere vera. Inventando una originale ambientazione a se riesce ad essere sintesi che contiene e rievoca le arti. Sembra dire che per riunire e far dialogare le arti, si devono re/inventare, rincorrere linguaggi nuovi, personalizzati, non codificati. Immagini che potrebbero essere anche uscite dal mondo del collage, della sagoma ritagliata da certi giornalini della nostra infanzia incollati sul cartoncino. Il Corriere dei Piccoli dalla memoria riverbera. Siamo prima della plastica inodore, dello schermo insapore del video gioco… Acqua e farina si fanno colla sul fuoco della stufa della memoria, poi fanno festa: uniscono sagome che insieme danno spettacolo. Sembra quasi dire che casa Fo abbia un evoluzione, un DNA di famiglia non può, per legge evolutiva, che andare avanti essere oltre ed altro. La nuova sorpresa dal cilindro magico di casa Fo. Non a caso “scatola magica” è il titolo della mostra, dal 28 Marzo al 22 Aprile alla Galleria Immaginaria di Firenze, via Guelfa 22/a.
Luca. R. Lam (Lamparole blog)